La sfilata tributo a Gianni Versace ad opera di Donatella Versace, sorella amata dello scomparso stilista, ha lasciato un segno indelebile sia nella mente che nel cuore di tutti noi.
Il défilé, ha rappresentato non solo un ritorno agli anni ’90, riconoscibile mediante le silhouette che hanno calcato la passerella – la ricchezza di linee e di dettagli, ma è stata in grado di adattarsi alla velocità della trama del tempo di una contemporaneità, di contro, (quasi) difficilmente raggiungibile. È stato un vero e proprio tributo a Gianni Versace, ponendo in essere un binomio di emozioni: annullare la distanza generatasi ed inevitabilmente andata ad alimentarsi, nei venti anni di assenza dello stilista ed imprimere il ricordo di quel che fu – ed è ancora – l’intramontabile Gianni Versace.
Ripercorriamo quindi, attraverso le parole della sorella Donatella, la difficoltà emotiva che c’è stata nel creare questa nuova linea: “Ho finalmente avuto il coraggio di entrare negli archivi per celebrare mio fratello Gianni. È stato l’atto più difficile, bello e liberatorio della mia vita. È il mio tributo a lui. È il passo che dovevo fare“.
Ma Donatella ci è riuscita: ha riportato in auge l’operato di suo fratello.
Si sono potuti ammirare, nuovamente, la bellezza dei motivi rococò Golden Baroque del 1991, l’immaginario POP ispirato ad Andy Warhol, l’Animalier, il Tesoro del Mare del 1992 e le Farfalle del 1995 (che oggi rivivono altresì nei preziosi decori delle porcellane firmate per Rosenthal).
Hanno calcato la passerella de “la sfilata tributo a Gianni Versace” top model del calibro di Bela Hadid, Kendall Jenner e per citare appena un po’ di nomi, le bellissime Doutzen Kroes, Vittoria Ceretti e Candice Swanepoel. Ultima, ma non meno importante, la figlia di Cindy Crawford, Kaia Gerber che ha indossato un abito sul quale sono state impresse le stampe di alcune cover di Vogue ad esaltare i primi piani della madre.
Nonostante già tanta bellezza contemporanea, la sfilata tributo a Gianni Versace si è conclusa con un reale coupe de theatre in cui, le cinque top model dell’epoca – Naomi Campbell, Claudia Schiffer, Helena Christensen, Carla Bruni e la già citata Cindy Crawford – si sono rivelate alla fine dello show, dietro un sipario che le ha presentate nella stessa posizione di un fermo immagine di Richard Avedon con indosso abiti uguali per tutte e tagliati con il jersey metallico, utilizzato dallo stesso Gianni dal 1994: uno spettacolo che si è “aperto alla chiusura”, teso a voler ricordare come il tempo in realtà non sia mai trascorso, come in realtà il nostro Gianni non se ne sia mai andato, ma è sempre qui tra noi come una presenza assenza a cui non si può, e non si deve, più rinunciare perché Gianni “è” in ognuno di noi:
“Your life is our life. Our life is your life. Thank you, Gianni. We love you”.
Gabriele Arcieri
Photocredits: Versace official & Luuk magazine