“Il web è una vera apertura al mondo”.
Lo affermava l’artista contemporanea Letizia Lo Monaco, alias mia madre, che già nel 2016 aveva avuto questa intuizione, quando con la sua opera “BlatteInRete.com”(un’istallazione artistica di cui vi avevo parlato in questo post) raccontava della positività della rete, che “Ci apre e non ci isola”.
Oggi, in queste giornate così dure, in cui ci sentiamo spesso “rinchiusi” tra le nostre mura domestiche, mai avrei potuto pensare di viaggiare fino a luoghi così lontani e di entrare così rapidamente in posti unici e straordinari. Tutto questo è possibile grazie ai musei online!
L’Olanda di Vermeer o la collezione Christian Dior del MET; la Cappella Sistina o l’arte onirica di Dalì nella sua Fundaciò di Girona; la galleria d’Apollon al Luvre o l’atemporale bellezza delle Vergini di Raffaello esposte alle Scuderie del Quirinale.
Grazie al progetto dei musei online, queste importanti strutture aprono le loro porte attraverso la tecnologia e ci conducono attraverso tour interattivi nelle loro gallerie, solitamente affollate di gente e ad oggi, fruibili come in una visita privata, dove ci siamo solo noi e l’arte.
Un incontro quasi mistico, totalizzante e tutto questo grazie al potere straordinario del mezzo che finalmente assurge al suo vero ruolo di “motore di ricerca” e la ricerca cos’è alla fine se non cultura, perfezionamento, addizione di contenuto, linfa vitale per la psiche.
Tra i musei online, ci sono alcuni come i Musei Vaticani, che propongono dei veri e propri tour digitali 360°; così che perdersi all’interno dei particolari della Cappella Sistina è un attimo o chi come il museo Rijks di Amsterdam offre approfondimenti e visite guidate su moltissimi dei suoi quadri più importanti.
Si può rimanere in Italia e visitare Gli Uffizi (questa forse è la mia volta buona per andarci) o recarsi in Spagna per rivedere Casa Batllò, l’iconica casa su Paseo de Gracia di Antonì Gaudì che ogni mese accoglie migliaia di turisti da tutto il mondo. Si può anche volare da un continente a un altro, visitando il prestigioso museo di Arte contemporanea Guggenheim.
Anche in questo caso, c’è da dire grazie alla tecnologia e alla rete, ai droni e alle e- cam ( telecamere connesse in rete) e a Google ART che promuove e organizza contenuti culturali e ci permette di vederli, fruirli, viverli, a chilometri e chilometri di distanza.
Anche in questo caso c’è da dire grazie all’uomo che sa usare l’ingegno e quando vuole sa come usare la rete in modo sano per elevare lo spirito della società 3.0.
“Viaggiare è proprio utile, fa lavorare l’immaginazione, basta solo chiudere gli occhi”.
E allora chiudiamo gli occhi e riapriamoli a Firenze, Parigi, New York e viviamo a distanza, le collezioni d’arte più belle del mondo. Sarà come essere lì ma questa volta più consapevoli ma soprattutto, più grati.
Perchè è sempre la mancanza, la privazione a costruire nuove strade e a immaginare nuova bellezza, questa volta, digitale.
Edoardo Alaimo
Note: Vi invito a cliccare direttamente sui nomi dei musei per accedere alle visite virtuali 🙂 Buon tour a tutti!
Photocredits: Google Images and museums official web sites